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Prime Esperienze

Il piacere della provocazione


di CPAMANTI
07.02.2025    |    12    |    0 6.0
"Uscendo dal negozio, si accorge che con quegli stivali la gente si fermava per la strada a guardarla e lei ad ogni passo era più eccitata da quella situazione..."
L' ultimo weekend di carnevale era oramai alle porte e Claudia con i suoi 22 anni era stata lasciata a casa sola dai suoi per alcuni giorni. La mattina del sabato si compra un costume di paillettes da ballerina di charleston, pensando alla festa in maschera a casa di amici di quella sera.

A casa se lo prova e si accorge, che malgrado lei fosse piuttosto minuta le stava piccolo. Senza perdersi d' animo e pensando alla figuraccia che avrebbe fatto se si fosse presentata alla festa senza costume prese le forbici e decise di adattarlo. Taglia il costume lateralmente, fino a ridurlo ad un lucente lembo di stoffa con il buco per la testa. Se lo infila e in vita si passa una cintura.
Il costume di paillettes le scendeva fino sotto al sodo culetto e gli spacchi laterali salivano fino alle ascelle, mostrando l’ attaccatura del suo piccolo seno, ma con dei capezzoli pronunciati.

Si infila un collant trasparente color carne e degli stivaletti con le stringhe, con un  tacco vertiginoso del 15, fa un giro su se stessa ammirandosi soddisfatta allo specchio. Era molto seducente. Si incipria e si trucca pesantemente gli occhi. Ora dimostrava qualche anno in più ed era quasi irriconoscibile. Era eccitata e pensò:

"Perchè aspettare fino a sera? ", dopotutto era carnevale tutto il giorno… Si infila la giacca di pelle bianca che le arrivava poco sotto la vita ed esce.

Entra  nel centro commerciale dal parcheggio sotterraneo dove aveva lasciato la fiat 600 della madre, e si ferma al bar a bere un cappuccino. L' effetto degli sguardi degli uomini alle sua lunghe gambe, era di pura eccitazione e Claudia si bagnava solo al pensiero  che lei sola sapeva che sotto quei centimetri quadrati di paillettes, non portava neppure gli slip e che sarebbe bastato inchinarsi pochissimo per presentare quel culetto giovane e sodo, a chi stesse guardando in quel momento.

La carezza del collant la mandava in visibilio, e mentre dalla fighetta iniziavano ad uscire umide gocce di piacere, improvvisamente viene scossa nella sua estasi dalla vista di sua zia che entrava nell’atrio del centro commerciale. Decisa di non farsi vedere così truccata e seminuda corre verso le scale per il garage sotterraneo. Correndo, il vestitino ad ogni passo mostra abbondantemente quel culetto nudo provocando uno stato di eccitazione generale fra i presenti.

Col cuore in gola, scende le scale e apre la pesante porta del garage sotterraneo. Tirando un sospiro di sollievo si dirige lentamente verso la macchina. Il suo corpo era tutto sudato e pensava con sollievo che fra poco sarebbe stata a casa. Giunta quasi alla macchina si trova di fronte un signore cinquantenne col fiatone.

"Sei bellissima… ti prego… fermati un secondo".  Il signore aveva visto Claudia nella sua esibizione al centro commerciale ed era corso nel garage per l' altra rampa di scale. Claudia era imbarazzata ed un po' preoccupata di fronte a quel signore che poteva essere suo padre, ma allo stesso tempo tranquillizzata dal fatto che sembrava veramente sincero ed interessato a lei. Da come era vestito, sembrava una persona molto distinta e non pareva avere cattive intenzioni.

"Ecco il mio biglietto da visita, sono l' amministratore della società proprietaria del centro commerciale, voglio solo conoscerti e dirti che sei la rappresentazione dei miei sogni erotici, per come ti sei vestita e ti sei esibita", dice con un groppo in gola.

Claudia era esterefatta da quella dichiarazione, lì nel garage, ma capiva che quell' uomo era veramente eccitato a dismisura per rischiare di essere visto ad abbordare una ragazzina che poteva essere sua figlia. Decide di fidarsi, anche perchè capiva istintivamente di averlo in suo potere ed oltretutto era anche un bell' uomo. Istintivamente, decide di aprirsi totalmente e di comunicare i suoi pensieri e gli dice che si era eccitata tantissimo a farsi vedere da tutta quella gente con quel vestito sexy e che le faceva molto piacere che a lui piacesse tanto, e che aveva avuto il coraggio di dirglielo. Purtroppo era arrivata sua zia ed era stata costretta a scappare e la sua esibizione poteva considerarsi conclusa.

"Perchè non vieni stasera a una festa con me? È una festa fetish e lì ci saranno altri esibizionisti, mi farebbe piacere e tu potresti sfogare le tue pulsioni esibizioniste…", Claudia ci pensa un attimo ed accetta, dopotutto quello era un vero e proprio colpo di fortuna. L' uomo le offre di salire in macchina con lei; avrebbero passato il pomeriggio a fare acquisti per la festa e a prepararsi.

In centro Claudia si fa portare ad un negozio di scarpe, vendeva stivali che a lei piacevano tantissimo, ma che mai si sarebbe sognata di poter comprare. Entrata con l' uomo chiede di provare gli stivali di vernice nera col tacco alto che salivano a metà coscia . Spesso li aveva visti portare alle puttane sotto casa e aveva sempre desiderato almeno di poterli provare. Mentre seduta su una sedia li stava provando, non si accorge che nello sforzo di infilare quelli stivali, che erano più complicati da indossare di quanto avesse pensato, stava mostrando la sua fessurina attraverso i collant trasparenti alla commessa e all' uomo che aveva la patta gonfia di eccitazione. Non curandosene minimamente, riesce finalmente a chiudere le cerniere degli stivali e a passi incerti si dirige verso lo specchio. Era più alta di 15 cm e la sensazione di potere che le davano quegli stivali la stava già eccitando; stava vivendo un sogno perverso.

"Va bene li prendiamo e li tengo addosso", dice alla commessa e mentre l'uomo paga con la carta di credito, lei raccoglie i suoi vecchi stivaletti dal pavimento, mettendoli in una busta di plastica del negozio. Uscendo dal negozio, si accorge che con quegli stivali la gente si fermava per la strada a guardarla e lei ad ogni passo era più eccitata da quella situazione. L' uomo era  imbarazzato ed eccitato al tempo stesso di camminare con quella ragazzina perversa al fianco,  che sembrava per niente turbata da quella situazione, anzi fermamente decisa a viverla in ogni suo aspetto. Claudia avverte la preoccupazione, l' imbarazzo eccitato dell' uomo e gli dice, per la prima volta sorridendogli apertamente di gratitudine:

  "Dai, dopotutto è carnevale ed è perfettamente normale che io mi sia mascherata da troiona!!!"

"Ciao bello” dice ad un ragazzo che a bocca aperta li stava incrociando, godendo a voltarsi dopo averlo passato a fargli l' occhiolino e vedere come questo si fosse fermato in mezzo alla strada girato a guardarla.

  "Ora andiamo a comprare un soprabito come dico io" esclama oramai a suo agio. Fa pagare all' uomo un lungo soprabito di pelle nera lungo fino ai piedi e finalmente si diriggono a casa dell' uomo. Era quasi ora di prepararsi per la festa e Claudia dopo aver disdetto per telefono  l 'appuntamento per la sera con gli amici, chiede all'uomo come si chiama

"Paolo", risponde lui.

"Ti chiamerò signor Paolo, mi piace di piú…"gli dice maliziosa.

"Ora mi preparo signor Paolo, ma tu promettimi che non mi chiederai come sono vestita finchè non siamo alla festa…"

"Va bene ", risponde il "Signor Paolo", che iniziava a rendersi conto quanto le fila del gioco le teneva ormai la piccola Claudia, e lui si sentiva ormai sopraffatto da quella personalità.

Arrivati alla festa in un elegante e grande appartamento del centro, Claudia si rende conto che c'erano delle persone che ragionavano come lei: una ragazza di circa ventotto anni portava un corpetto nero, tacchi a spillo ed una gonna di plastica trasparente, attraverso la quale si vedevano la fighetta  ed il culetto, un uomo girava solo con perizoma e maschera di pelle, un' altra signora cinquantenne mostrava i capezzoli col piercing. La maggiorparte delle persone però, più che esibirsi, guardava ed era più o meno vestita, a  qualche signora si intravvedeva il reggicalze sotto la gonna, massima concessione al bizzarro.

Il "signor Paolo" saluta i padroni di casa e presenta Claudia come una sua amica. A Claudia viene versato un bicchiere di prosecco e lei si accomoda su un divano. Ad uno sguardo più attento, era si una festa fetish, ma più passava il tempo e più prevalevano le persone vestite. Claudia fino a quel momento era rimasta col soprabito, indecisa se toglierlo o no, ma aiutata dall' alcool prende una decisione e chiede alla padrona di casa dove fosse il bagno. In bagno si toglie il soprabito, sotto il quale era completamente nuda; con il rossetto si ridisegna  le areole dei capezzoli, si ripassa il trucco e vestita dei soli stivali esce dal bagno. Le persone in salotto ammutoliscono appena si rendono conto di quello che stavano vedendo: questo giovane corpo liscio e sodo, con le tettine dure che ancheggia con nonchalance in quelli stivali da dominatrice lunghi fino alla coscia.

Claudia rompe il silenzio chiedendo disinvolta se si potesse fare un po' di musica. L' uomo col perizoma corre allo stereo e mette su un cd. Claudia con un nuovo bicchiere di prosecco in mano, inizia a ballare mentre, un rivolo del suo piacere le scorre per le cosce fino agli stivali. Dopo un quarto d' ora Claudia va dal Signor Paolo, che stava seduto sul divano incredulo del tutto e gli dice:

"Signor Paolo, le dispiace se mi siedo su di lei, non ci sono altri posti…" E si accomoda sulle gambe del Signor Paolo.

"Signor Paolo cos`è questa cosa dura sotto al mio culo???" Il Signor Paolo era rosso per l´imbarazzo,  tutto questo superava largamente le sue fantasie. Claudia invece godeva nel provocare lui e gli uomini seduti sul divano e le poltrone.

"Qui c´è qualcosa che non va, Signor Paolo, dobbiamo controllare", ed alzandosi sbottona la patta dell' uomo. Era stata così veloce che l' uomo non era riuscito ad opporsi, ed ora Claudia teneva in bocca il cazzo dell' uomo e lo succhiava di fronte agli allibiti presenti.

"Guarda come ci sa fare la troietta", esclama la padrona di casa. Claudia si interrompe un attimo e la guarda sorridendo.

"Venga qui un attimo" dice alla padrona, e la invita a succhiare il cazzo del signor Paolo. Mentre la padrona di casa spompina il signor Paolo, Claudia le leva la gonna aprendo la cerniera. La padrona non portava le mutande, solo il reggicalze e le calze nere. Alla vista di quel bel culone bianco e di Claudia così intraprendente, alcuni dei presenti iniziano a tirare fuori i propri cazzi e a masturbarsi sui divani. Claudia sculettando eccitata sui tacchi si reca in cucina e torna con una lattina di olio di semi. Mentre i presenti erano sembre più eccitati da quello show fuori programma e anche qualche donna iniziava a liberare la fighetta e a sgrillettarsi, Claudia si versa l' olio da cucina sulla mano e inizia ad accarezzare le grandi labbra della padrona, ancora intenta nel bocchino, da dietro. Dopo alcuni ripetuti gesti la piccola mano di Claudia penetra in quella grande figa e la padrona inizia a gemere sempre più forte. Il signor Paolo schizza tutta la sua abbondante sborra in faccia alla padrona, che stava ormai urlando dal piacere; Claudia ci sapeva fare ed era eccitata dal fatto di esibirsi di fronte a tutte quelle persone. Improvvisamente ad un ultimo urlo ed una ultima contrazione segue un rilassamento totale, la padrona sembrava perdere i sensi. Claudia estrae la mano mentre la signora si sdraia lentamente per terra a gambe aperte, esausta.

Nell' eccitazione generale che solo un vero orgasmo può provocare, Claudia sculetta fino al suo soprabito, lo indossa ed esce soddisfatta di quell' ondata di eccitazione sensuale che aveva provocato.

Arrivata sulla strada, sente gridare il suo nome, si volta e vede il signor Paolo correre verso di lei, e pensò quanto fosse veramente bello quell'uomo.

"Aspetta, dove scappi Claudia. Sei stata fantastica, trasgressiva, mi hai lasciato senza parole. Così giovane, eppure intrigante come una donna di mondo".

"E non chiamarmi più signor Paolo, solo Paolo"

" Grazie, mi viene naturale....sig...scusa, Paolo", risponde lei avvicinandosi , ancora nuda sotto il soprabito , con occhi da cerbiatta, e quell'aria da puttana, i loro corpi si toccano, lei preme il suo dolce pube contro di lui e lo sente indurire sempre di più, sfregandolo con dolcezza; le sue labbra accarezzano il collo di lui, lo mordicchia sospirando. Il profumo di Claudia misto all'eccitazione del momento inebria Paolo, che si lascia trascinare contro il muro di una casa, Claudia gli sussurra nell'orecchio

"Adesso scopami e sborrami tutta come hai fatto lì dentro con la padrona", incuranti delle macchine che passano. Lo blocca e con il ginocchio strofina avanti, indietro il bel cazzone di Paolo pronto ad esplodere.

"Ho l’impressione che ti piaceva mentre ti succhiava il cazzo la padrona, e io giocavo con la sua  figona, la cosa non è piaciuta solo a me, o sbaglio?"

A quelle parole Paolo pensò che aveva  tremendamente ragione quella troia , e seppure fosse esausto, le dice che è una puttana, anzi si corregge, una gran puttana. La prende per i polsi e la trascina in un praticello dietro la casa, era tutto buio, così la mette a pecorina, le sfila il soprabito, e finalmente tra le sue mani stringe quel culetto sodo, invitante...e quella fighetta tutta depilata, liscia, senza tanti preliminari glielo infila in figa fino a quasi farle  male . Lei in tutta risposta emette un gemito di piacere misto a dolore , per poi rivolgersi con lo sguardo verso di lui dicendogli:

"Dai cosa aspetti scopami più forte, che sono la tua troia . Ti eccitava vedermi mentre infilavo la mano nella figa di quella donna, oppure mentre la sua amica leccava quella sugosa figa, pensa che adesso mentre lo stai infilando mi piacerebbe avere in bocca un grosso cazzo , lo succhierei fino a farmi riempire la bocca del suo sperma" .

Tutte queste frasi miste all’eccitazione che aveva accumulato in tutta la serata , lo portano ad estrarre il cazzo dalla sua figa per posizionare la punta sul suo dolce sfintere, che probabilmente ancora vergine, e con un colpo secco glielo infila. Inizialmente Claudia si irrigidisce, poi incomincia ad usare un linguaggio che non era sua consuetudine usare normalmente , inizia con frasi tipo,

" Sì sono la tua puttana , sfondami , vorrei avere altri cazzi da succhiare...." ; a quelle frasi Paolo non resiste molto, lo toglie dal suo morbido buco per riversarle completamente il suo caldo seme sul suo culo . Mentre godeva, Paolo poteva ammirare la sborra che le colava lungo le sue chiappe bianche fino ad insinuarsi all’interno del solco , formando un eccitante rivolo bianco.

Esausti ed ansimanti si ricompogono, Paolo bacia Claudia dolcemente e per la prima volta, prova una sensazione di leggerezza, quella ragazza lo stregava in tutto e non se ne capacitiva, non permetteva a nessuno di abbassare le sue difese. Si scambiano i numeri di telefono, con l'intenzione di rivedersi il prossimo week end ad una festa molto, ma molto particolare, una sorpresa x Claudia.....
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